domenica 19 luglio 2015

Cambiare lo sfondo del desktop

Finalmente abbiamo deciso di pubblicare il post per eccellenza. La domanda che ogni sempliciotto si è posto almeno una volta nella vita. Ma come accipicchia faccio a cambiare lo sfondo del mio desktop??? Per rispondere a questa domanda abbiamo, la redazione de 'Il Sempliciotto' ha dovuto mettere in piedi una task force di 15 ingegneri informatici, che lavorando al problema giorno e notte negli ultimi dieci anni, ha finalmente trovato una risposta che adesso vi riporto di seguito:

org 100h ; COM mov al, 13h ; Set up resolution int 10h ; Change to the resolution mov ax, 0a000h ; 0a000h = Video memory start mov ds, ax ; Move ds to the 0a000h Render: mov cx, 30 ; Reset the height counter mov bx, 0 jmp DrawPaddle ; Draw the first rectangle Update: mov bh, 0 mov ah, 00 ; Prepare for key input int 16h ; cmp ah, 48h ; je MoveLeft ; cmp ah, 01 ; jne Render ; mov ax, 4c00h ; int 21h ; DrawPaddle: mov ax, 320 ; Start of with the screen width in the coordinate formula mov bx, y1 ; Set up the next parameter in the multiplication; add bx, cx ; mul bx ; Calculate! add ax, x1 ; mov si, ax ; mov al, 255 ; mov [si], al ; loop DrawPaddle ; jmp Update ; ; Variables x1 db 10 ; x2 db 160 ; y1 db 100 ; y2 db 100 ; rectLoop db 0

Ok, so che adesso molti di voi si staranno chiedendo.....ma cosa acciderbolina ci devo fare con questo testo incomprensibile???? E' tutto ok cari sempliciotti, questo è il modo che hanno gli ingegneri di rispondere, per cui la redazione ha contattato un team di Esperti di comunicazione, marketing, Grafici ed esperti di Interfacce Utenti, che hanno così trovato la soluzione 'Sempliciotta':

Cliccate con il pulsante destro del mouse sul file che volete impostare come sfondo del desktop e nel menu a tendina che appare cliccate su 'Imposta come sfondo del desktop'....et voilà amici....la vostro foto preferita è adesso a tenervi compagnia nel vostro desktop!!!!!

lunedì 30 gennaio 2012

Sulla correttezza della grammatica italiana nell'era del web 2.0

Cari, carissimi sempliciotti, oggi vi voglio illuminare con un post di cui sono certo mi ringrazierete. Quante notti insonni avete passato alla ricerca di una discriminante nella scelta tra parole quali, ad esempio:
ANNO o HANNO,
'anno O hanno' oppure 'anno HO hanno'
guido A casa oppure  Guido HA casa?
Piero e Francesca oppure Piero è Francesca?????
Hai granai? oppure Ai granai!

No cari amici, non stiamo parlando ne di proverbi, ne di travestiti. Qui si parla di grammatica! E dopo i trucchi imparati su questo post il vostro italiano sarà a prova di ''http://www.accademiadellacrusca.it/" .

Per vostra comodità suddividerò il post in alcune comode lezioni.

Lezione 1: Hanno fatto il botto quest'anno!!
Allora cari amici, volete sapere come quando e perchè usare una H davanti la parola ANNO? E' semplicissimo. Quando per ANNO intendete l'insieme dei giorni nei quali il nostro pianeta compie...no scusate. Se per ANNO intendete un numero compreso tra -15.000.000.000 e...no scusate ancora, se per anno si intende la distanza percorsa dalla luce in...no, no... forse un video chiarirà meglio il concetto di ANNO senza H.



Se invece per ANNO intendete dire che qualcuno possiede qualcosa, allora dovete mettere un H davanti:
H + ANNO = ANNO
Anche in questo caso degli esempi chiariranno le idee ai più sempliciotti di voi:
Sciaron e Nenzi HANNO degli occhiali fashionissimi!
Le MiniCooper HANNO tutte i cerchi in lega.
HANNO ammazzato pablo, pablo è vivo!
Cosa HANNO fatto?

Lezione 2: O questo, HO quello!
Benvenuti alla seconda lezione sulla correttezza della grammatica italiana. In questa lezione vedremo come distinguere e correggere i nostri amici sempliciotti quando compiono questi  grossolani errori. 
Per distinguere se una  O va abbandonata a se stessa in balia dela prossima locuzione o invece ha bisogno di una H dinanzi, fate questo semplicissimo ragionamento:
Se scrivo IO prima della O il significato della frase cambia?
Se la risposta è SI  NON METTETE LA H altrimenti, 
se la risposta è NO, METTETE LA H!
Al solito per chiarire le idee scriverò alcuni esempi corretti:

O
Deciditi, o questo o quello!!
Meglio gli occhiali D&G o Versace?
Meglio una minicooper oggi o un mercedes domani?

H
Ho una grande fame.
Penso che ho il raffreddore!
Yahwn...che sonno, ho dormito poco

Lezione 3: Guido ce l'ha questa casa?
In questa lezione vedremo uno dei più grandi segreti della lingua italiana, soltanto pochi adepti sono stati messi a parte di tale segreto. Fonti non ufficiali riferiscono di un quarto segreto di Fatima che parla proprio di questo. Sì sempliciotti, sto per svelarvi il sacro Graal della lingua italiana:   l'uso della preposizione semplice a e del verbo HA. Come sceglierli? Quando usarli? Perchè? E' possibile detrarli dal 730? Gli antichi romani ne erano a conoscenza? Pro, contro e tanto ancora.

Bene, anche qui il trucco che mai nessuno vi ha detto è il seguente: sostituendo A con AVERE la frase mantiene lo stesso significato?
Se la risposta è SI allora AGGIUNGIAMO UN H altrimenti
Se la risposta è NO allora NON METTIAMO LA H
Vediamo un caso concreto:
Piero va a casa
SOSTITUZIONE
Piero va avere casa

Ci si accorge subito che non ha senso (rileggete la frase per assicurarvene!), quindi lasciamo A

La fruttivendola a le pere
SOSTITUZIONE
La fruttivendola avere le pere

La frase, seppur scorretta ha un senso logico, quindi aggiungiamo la H!!
In ogni caso quando a indica il possesso di qualcosa vuole la H altrimenti NO
Lezione 4: Essere e non essere, QUESTO è un problema...
Veniamo alla lezione che tutti stavate aspettando, all'annoso problema della 'e' con l'accento. Filosofi e scienzati di tutto il mondo hanno litigato per secoli sul corretto uso della lingua in questo particolare caso. Noi, della redazione del sempliciotto siamo orgogliosi di poter affermare che siamo arrivati ad una conclusione certa ed universale. Tanto che la nostra intuizione ci ha portato ad ottenere una pubblicazione su una delle riviste più prestigiose del settore:

Ma basta con gli elogi, so che state fremendo dalla voglia di sentire il trucco del sempliciotto per impressionare i vostri amici, fare colpo sul vostro editore, fare carriera, ecc...ecc... 
Allora, per distinguere i casi nei quali usare la 'e' piuttosto che la 'è' si procede in questo modo:
Sostituisco alla 'e' il verbo essere, se la frase continua ad avere lo stesso significato allora cari amici, dovrete usare l'accento, in tutti gli altri casi, ripeto IN TUTTI GLI ALTRI CASI non dovete usarlo.

Hack: Se state scrivendo un documento a penna e siete proprio indecisi su cosa mettere, la scelta migliore è di non usare l'accento: nel caso sbagliaste potete sempre dire di averlo dimenticato, non è vero il contrario!!

Con questa finisce la prima parte di questo How To, seguiteci numerosi e mi raccomando, non semplici...ma sempliciotti!

venerdì 16 dicembre 2011

Lavare i piatti

Da qualche tempo, alla redazione de "Il sempliciotto", arrivano continue richieste di gente disperata da un'annosa problematica : "La detersione delle stoviglie".

Girovagando su internet abbiamo notato un gran numero di persone che, disperati e avviliti dalla visione di un INVINCIBILE catasta di stoviglie tiranneggiare nel proprio lavello, come ultima spiaggia tentano il parere di qualche esperto. A tal proposito vorrei citarne alcuni:





Queste richieste mi hanno spezzato il cuore. Chi di noi, dinanzi ad un problema del genere, non sarebbe tentato di vendere casa per comprarne un'altra senza piatti da lavare?
Questi eroi hanno detto NO, hanno deciso che non avrebbero lasciato vincere un mucchio di porcellana , vetro e metallo. Si sono resi padroni del proprio destino sfidando il gigante Golia.

Non vi ricorda qualcosa?....


Ho deciso di dare una mano a questi coraggiosi cercando di mettere a loro servizio la mia esperienza guadagnata in anni di convivenza con i COINQUILINI. Si perchè, come ben sapete, la presenza di coinquilini è direttamente proporzionale alla presenza di stoviglie sporche.

In generale possiamo dire che:


dove PiattiSporchi è la quantità di piatti da lavare, igiene(i) è il decoro igienico del coinquilino i-simo e maleducazione(i) è la sua maleducazione. L'ultimo parametro è una variabile che indica la voglia di muovere il culo dal divano per il giorno preso in considerazione, più il parametro è alto meno voglia ha.

Ora cominciamo con il nostro How-To.

Per lavare i piatti ci serve:
  • Detersivo per piatti
  • Lavello
  • Spugna
  • Pollice opponibile
  • Voglia di lavare i piatti

Tip: Se tenete alla morbidezza delle vostre mani, potete usare un paio di guanti in lattice in modo da invalidare il potere disidratante del sapone



Prendete la spugna umida e versateci sopra un po di detersivo. Noterete che al contatto con quest'ultimo la spugna verrà cosparsa di una misteriosa sostanza bianca: la schiuma. Quello è il modo della spugna di comunicarvi che è pronta per l'impresa.
Afferrate con decisione la stoviglia (piatto bicchiere....) e , dopo esservi assicurati di aver rimosso con un tovagliolo i residui grossolani di cibo (come ad esempio gli avanzi) dategli una bella sciacquata con l'acqua corrente.
A questo punto portate delicatamente la spugna a contatto con la superficie sporca della stoviglia e strofinate. Vi accorgerete che la spugna (coadiuvata dal detersivo) ha il potere di rimuovere l'unto e lo sporco lasciando un gradevole odore. Ripetete l'operazione fin quando il risultato non vi soddisfa, sciacquate per bene e lasciate la stoviglia a scolare l'acqua residua (magari poggiandolo su un oggetto concepito appositamente per questo : il colapiatti o, in mancanza di esso, su di uno straccio) e passate al prossimo.

Hack: a volte capita che restino per giorni e giorni tazzine di caffè con il fondo sporco. Questo capita perchè il riporre nel lavello una tazzina è, oggettivamente, una fatica massacrante. Se vi accorgete che lo zucchero misto al caffè si è incrostato rendendo impossibile la sua rimozione, sciacquatela con acqua calda e cercate di intaccare con la punta di un coltello il composto solidificato. La sua rimozione risulterà molto più semplice.


A questo punto molti di voi (e molti coinquilini) penseranno: "AHHH HO FINITO, FINALMENTE POSSO TORNARE A CAZZEGGIARE SU FACEBOOK".
NO.
NOOOOOO.
NOOOOOOOOOOOOOO.
Non avete finito. Le stoviglie devono essere ASCIUGATE e RIMESSE A POSTO.
Afferrate un pezzo di stoffa (ad esempio uno straccio) e, aiutandovi con esso, rimuovete le ultime tracce di acqua residua da ciascuna stoviglia. Quindi riponete la stessa DA DOVE L'AVETE PRESA. (Nella credenza, nel cassetto delle pentole...)

Tip: Se volete acquistare punti igiene, dopo aver lavato i piatti, provate a dare una passata di sgrassatore anche al piano cottura.




Bene cari sempliciotti. Siamo alla fine di questo How-To. La vostra battaglia contro la montagna di piatti sporchi può essere vinta.Ma ricordate che questi non sono che consigli per affrontare la vostra battaglia, ma l'arma vincente non la potrete trovare da nessuna parte (tantomeno su un blog) se non dentro di voi....(LA VOGLIA DI ALZARE IL CULO DA QUEL CAZZO DI DIVANO)

venerdì 9 dicembre 2011

I misteri dell'orologio analogico

Vi sentite ghettizzati perchè non indossate un orologio alla moda e la vostra ignoranza vi costringe ad indossare uno di quegli orribili orologi digitali? Magari usciti 10 anni prima dall'Uovo di Pasqua regalatovi dalla vostra zia più anziana? Stanchi di rispondere alla domanda: "Scusa, che ore sono?" con "Sono le dieci e quarantesette ham!"
E basta!! Imparate una volta per tutte a leggere un cazzo d'orologio analogico! E' molto facile con il metodo approvata dal c.d.a. de "Il Sempliciotto".

Innanzi tutto dimenticatevi di quella fastidiosa ed incomprensibile scritta A.M e P.M. Chi vi chiede l'ora nel 99.9% dei casi potrà benissimo farne a meno!

Hack: A.M e P.M indicano Ante Meridian e Post-Meridian, cioè di giorno o di notte. Per sopperire a questo deficit informativo puoi provare a guardare il cielo, un colore azzurro pastello indica chiaramente il giorno, un colore più scuro nero se vogliamo, indica la notte.

Ed ora, a noi. L'orologio analogico è composto in genere da ben 3 lancette:




La lancetta più grossa indica le ORE e rappresenta le prime due cifre del vostro vecchio orologio digitale.

Tip: Gettatelo via!!!



La lancetta un pò più lunga e più sottile rappresentano invece i minuti (le seconde due cifre del vostro vecchio orologio digitale.

Hack: se avete seguito il Tip precedente uscite fuori a gettare la spazzatura eviterete di tornare alle vecchie abitudini.


La lancetta in assoluto più sottile e la più lunga è quella dei secondi.


Hack: riconosci la lancetta dei secondi fissando per qualche secondo l'orologio, la lancetta che si muove è proprio quella dei secondi.

Una volta familiarizzato con lo strumento passiamo a qualcosa di più tecnico, la lettura dell'orario.
Non staro qui a spiegarvi il perchè ed il 'percome' dell'orologio analogico, ma vi basterà impararvi a memoria il seguente schema:


Imparato a memoria ciò, vi basterà pronunciare il numero al quale la lancetta delle ore si avvicina di più seguito dalla dicitura che leggete accanto al numero più prossimo alla lancetta dei minuti. Facile vero? Dopo aver imparato a memoria le diciture leggere l'ora dall'orologio vi sarà SEMPLICISSIMO!

Cancellare la cronologia e la cache di navigazione su internet

Ora, senza fare gli ipocriti, tutti voi sempliciotti sarete soliti alla pratica dell'auto-erotismo solitario davanti a siti web dallo scarso decoro. Già, perchè mentre un paio di decenni fa gli strumenti di contorno alla mano e alla propria fantasia potevano essere una rivista porno rubata e nascosta sotto il materasso o 10 minuti di "Giovannona Coscialunga" , oggi il più fido alleato della vostra mano sempliciotta è il vostro pc. Ma nascondere il pc sotto il materasso non è la soluzione migliore al vostro pudore (anche se è una soluzione comunque praticabile), soprattutto se il computer è di vostro padre, oppure ci gioca il fratellino o magari è il computer aziendale (n.b. è comunque sconsigliato, anche dopo la lettura di questo post, farsi le pugnette in ufficio). I più sempliciotti di voi si staranno già chiedendo "ma perchè devo nascondere il pc se comunque non lo sporco o lo pulisco bene nello sventurato caso questo avvenga?". Perchè, miei cari sempliciotti, le tracce delle zozzerie che fate davanti al computer, restano a tempo indeterminato nel vostro pc. E vostro padre o vostra madre, mentre magari staranno digitando appena "po" nella finestra del loro motore di ricerca preferito per cercare notizie di politica o la ricetta della polenta valsugana, si ritroveranno l'autocompletamento di "porca si fa deflorare il culo da un cavallo imbizzarrito" figlio della cronologia delle vostre pugnette più intime.

Ora molti di voi saranno già caduti nella disperazione più profonda, ma non dovete temere, se il danno non è già stato fatto e vostro padre non è ancora diventato esperto di erotismo equino potete cancellare tutte le tracce delle vostre perversioni sul web! Come fare? Ecco la rapidissima guida per pulire cronologia e cache dal vostro browser (http://it.wikipedia.org/wiki/Browser).

1. Innanzitutto individuate quale browser utilizzate per sollazzarvi e visitare i vari pornotube & co.
2a. Avete Internet Explorer: cliccate su Strumenti -> Opzioni Internet e sotto la voce Cronologia Navigazione cliccate su Elimina. Per stare ancora più sicuri andate su Contenuto e sotto la voce AutoCompletamento cliccate su impostazioni e poi su Cancella cronologia AutoCompletamento.
2b. Avete Mozilla Firefox: cliccate su Strumenti -> Cancella la cronologia Recente
2c. Avete Safari: cliccate su Cronologia -> Cancella Cronologia
2d. Avete Chrome: cliccate sull'immagine della chiave inglese (http://it.wikipedia.org/wiki/Chiave_inglese) e quindi su Opzioni. A questo punto cliccate su Roba da Smanettoni (sezione fatta apposta per voi miei cari sempliciotti pugnattari) e cliccate su Cancella dati di Navigazione.

Il vostro computer adesso è pulito come appena comprato e potete anche farlo usare a vostra nonna senza rischio di farle venire voglia di aprire un maneggio (no, questa volta con maneggio non mi sto riferendo a voi miei cari sempliciotti). L'importante è che le operazioni appena descritte vengano eseguite DOPO i vostri quotidiani esercizi manuali e non PRIMA e soprattutto MAI DURANTE! Vi potrebbe sfuggire qualcosa e si potrebbe rovinare il momento romantico.

Fare il caffè

Siete a cena con amici, la tavolata è piena di persone sorridenti e felici del pasto appena consumato. C'è chi beve l'ultimo sorso di vino, chi annuisce, sottolineando il gradimento, pulendosi la bocca con il tovagliolo, chi declama le ottime doti culinarie del cuoco. E poi c'è quello che, mai soddisfatto di nulla, interrompe il magico momento con la terribile frase "Ci vorrebbe un bel caffè!".
Il tintinnio delle forchette lasciate cadere sui piatti rende il momento ancor più tragico. I piùfurbi lasciano la tavola millantando un'improbabile telefonata urgente. I più coraggiosi (o meno furbi) sono lì, a tavola, scambiandosi sguardi terrorizzati. Puoi leggere nei loro occhi vitrei i loro pensieri: "Ma che palle sto coglione, non mi va di farlo", "Cazzo, mia madre quando serve non c'è mai", "Ma sto morto de fame manco se
la compra na' macchinetta con le cialde?".
Ma dalle loro bocche escono frasi del tipo: "Ah lo farei io ma mi viene sempre malissimo", "Raga mi dispiace ma il caffè è una cosa che non ho mai fatto", "Pensate che una volta ho fatto il caffè e tutti coloro che l'hanno bevuto sono morti nei giorni successivi nello stesso ordine in cui hanno bevuto"
Ma ecco che un eroe, spingendo la sedia all'indietro per potersi sollevare da quel piattume cerebrale, domanda con sicurezza:"Tostatura arabica o robusta?".
Da oggi, con il nostro how-to, quell'eroe potresti essere proprio tu.


Ma ora freniamo l'eccitazione e cerchiamo di capire come cazzo si fa un caffè.

Nome Ricetta: Un semplicissimo e stupidissimo caffè
Categoria: Bevanda (tra le più stupide da preparare)
Tempo di Preparazione: 30 secondi
Tempo di Cottura: 5 minuti
Difficoltà: Probabilmente pure un ebete sarebbe in grado


Innanzitutto vediamo cosa ci occorre:

  • Caffettiera Moka
  • Polvere di caffè
  • Zucchero q.b.
  • Cucchiaino (per girare lo zucchero)
  • Contenitori per il prodotto pronto (LE TAZZINE)
  • Acqua
  • Presine (Se non volete correre il rischio di gravi ustioni)

Cominciamo:

La Moka è un ritrovato dell'ingegneria moderna. Nonostante il suo aspetto sobrio e slanciato, se oserete svitarla, vi accorgerete che al suo interno è ricca di componenti.

Caldaia dell’acqua
Caldaia dell’acqua

Bricco
Bricco

Filtro
Filtro


Ora a chi non è mai capitato, dopo aver inserito la polvere di caffè nel filtro e messo la caffettiera sul fuoco, di ritrovarsi un incendio nella cucina con tanto di pompieri al seguito?
Il 99,99% delle volte il problema si trova nella Caldaia dell'acqua. Si, esatto cari amici, per fare il caffè ci vuole L'ACQUA. Altrimenti perchè si chiamerebbe "Caldaia dell'acqua" se non ci volesse l'acqua?
A proposito del prezioso liquido, una domanda che arrovella i migliori cervelli dell'umanità da migliaia di anni è :"Quanta acqua ci vuole nella caldaia dell'acqua?".
Non è semplice rispondere a questa domanda, ma ci proveremo.
Se la riempite troppo, quando immergete il filtro vedrete l'acqua risalire dallo stesso con grave pericolo di annacquare la preziosa miscela. Se ne mettete poca rischiate di veder fuoriuscire dal beccuccio della Moka un budino di caffè.
Ma analizziamo più a fondo la Caldaia. Al suo interno, circa a 3/4 della sua altezza, c'è una valvola di sicurezza per la pressione. Aggiungete l'acqua fino a raggiungere quella benedetta valvola e state a posto.
Riempire la caldaia fino al livello della valvola di sicurezza
Ora viene la parte più divertente, ma anche la più complicata, riempire il filtro con l'amata e profumata polvere. Qui dovrete avere una mano da chirurgo. Si perchè immergere il cucchiaino nel contenitore del caffè per riempire il filtro potrebbe causare la perdita di migliaia di piccoli granelli, che si andrebbero ad insinuare nelle più insidiose intercapedini presenti sul vostro piano da lavoro. Siate quindi molto cauti e appuratevi di riempire generosamente il filtro.
Immaginatevi la scena, siete li che osservate il bricco della Moka appositamente lasciato aperto per poter cogliere, fin dalla nascita, la sinuosa eruzione di fiotti di caffè nero bollente, fregandovi le mani come per stemperare una sovra-eccitazione. Dopo ben 10 minuti di attesa l'unica cosa che vedete fuoriuscire è un misero fiotto avente il peso specifico del piombo.
Bene, il 99,99% dei casi questo succedere perchè avete commesso l'orribile errore di pressare la polvere di caffè nel filtro. Quindi da oggi, nel vademecum del perfetto ebete, oltre a regole del tipo "Lavarsi le mani prima di mangiare" e "Guardare a sinistra e destra prima di attraversare la strada", aggiungete "MAI PRESSARE IL CAFFE' NELLA MOKA".

Perfetto, il più è fatto, siamo quasi pronti per gustare una perfetta "tazzulella e cafè". Stringete con vigore il Bricco sulla Caldaia e siamo pronti a mettere sul fuoco.
Lo so che i più sempliciotti di voi penseranno "Eh eh, ora metto la caffettiera sul fornello più grande, con la fiamma al massimo, in modo che il caffè esce prima".
Permettetemi di dissentire. Il caffè va messo su fuoco lento in modo che l'acqua risalga lentamente e possa prendere tutte le proprietà della miscela.

Dopo qualche minuto di trepidante attesa potrete vedere la più appagante delle scene, un flusso continuo e costante di liquido nero fuoriuscire dal beccuccio della Moka.
Appena il caffè comincia ad uscire, alzare immediatamente il coperchio

Perfetto, siamo giunti alla fine di questa difficile e pericolosa operazione. Restano soltanto due cose da fare, versare il caffè nelle tazzine e ZUCCHERARLO.
I soliti sempliciotti, scrutando sul piano di lavoro due barattoli contenenti una polvere bianca, penseranno :" Conterranno entrambi la stessa cosa".
Il mio compito, in questo post, è avvisarvi che in cucina, oltre allo zucchero, potrebbe trovarsi anche la sua antitesi: IL SALE.
I produttori di contenitori, dopo anni e anni di studi, hanno partorito l'idea vincente per permettere a noi poveri sempliciotti, di distinguerne il contenuto: L'ETICHETTA. L'idea è semplice ma al contempo geniale, indicare su ciascun contenitore il suo contenuto. Ed in questo modo se sul barattolo trovate scritto ZUCCHERO siete sulla strada giusta.
Ora i più attenti di voi si domanderanno:" E SE NON C'E' NESSUNA ETICHETTA?". Si lo so, in quel caso la tentazione di darsi per vinti è forte ma forse, se siamo fortunati, c'è ancora una speranza : LE PAPILLE GUSTATIVE. Prendete un poco di polvere bianca e portatela sulla punta della lingua, se sentite un distinto sapore dolce siete a cavallo, E' ZUCCHERO.

Dopo aver versato il caffè nelle tazzine e zuccherato non vi resta che servirlo. Porgete la tazzina fumante ad ogni commensale, quindi sedetevi al vostro posto con la vostra tazzina. Assicuratevi di essere l'ultimo a bere. In questo modo potrete nascondere dietro la tazzina il sorriso di compiacimento dettato dai tanti apprezzamenti per il vostro operato (la modestia è sempre un pregio).

Alla prossima amici sempliciotti

mercoledì 7 dicembre 2011

Cambiare una lampadina



Quante volte vi è capitato di fulminare una lampadina? Quante volte avete dovuto chiamare un tecnico o peggio un ingegnere e pagare salatissimi onorari ? (che poi non capisco come avete fatto a pagre gli onorari se ancora devo scrivere il relativo HowTo...).
Da oggi basta! Stupite vostra moglie, accendete l'invidia dei vostri colleghi mostrando loro la vostra abilità nel cambiare una lampadina dopo aver letto questo dettagliato HowTo.
 Iniziamo subito.

1. Per prima cosa svitate la lampadina fulminata dopo esservi accertati che non scotta.



Tip: Per evitare di scottarvi basta avvicinare la mano per capire se la lampadina è ancora calda, non occorre toccarla.


1.b Se la lampadina non si è soltanto fulminata ma vi è esplosa e quindi siete nella situazione in cui vi è impossibile svitarla con le mani in quanto manca tutta la parte in vetro, dovrete aiutarvi con delle pinze a becco sottile con le quali serrare il bordo metallico della base della lampadina e così svitarla dal supporto.

2. Svitata la lampadina osservate (nel caso si tratti del tipo ad incandescenza) che il sottile filamento di tungsteno si è staccato dai supporti.

Tip: questa operazione è inutile ai fini del cambio lampadina, ma vi farà guadagnare dei punti con chi vi sta osservando dandovi l'aria dell'esperto elettricista, inoltre vi sarà utile per riconoscere la lampadina nuova da quella vecchia!


3.  Avvita la nuova lampadina ma senza stringere troppo, è delicata, potrebbe rompersi! L'hai già rotta? Niente paura, compra una nuova lampadina e torna al punto 1.b!!!


4. Ogni buon elettricista testa sempre il buon esito del suo lavoro! Accendete la luce tramite apposito interruttore.

Tip: Aumenta il tuo charme o il tuo ego se sei da solo rendendo buio l'ambiente prima del test!

La lampadina rotta non è più un problema!