venerdì 9 dicembre 2011

Fare il caffè

Siete a cena con amici, la tavolata è piena di persone sorridenti e felici del pasto appena consumato. C'è chi beve l'ultimo sorso di vino, chi annuisce, sottolineando il gradimento, pulendosi la bocca con il tovagliolo, chi declama le ottime doti culinarie del cuoco. E poi c'è quello che, mai soddisfatto di nulla, interrompe il magico momento con la terribile frase "Ci vorrebbe un bel caffè!".
Il tintinnio delle forchette lasciate cadere sui piatti rende il momento ancor più tragico. I piùfurbi lasciano la tavola millantando un'improbabile telefonata urgente. I più coraggiosi (o meno furbi) sono lì, a tavola, scambiandosi sguardi terrorizzati. Puoi leggere nei loro occhi vitrei i loro pensieri: "Ma che palle sto coglione, non mi va di farlo", "Cazzo, mia madre quando serve non c'è mai", "Ma sto morto de fame manco se
la compra na' macchinetta con le cialde?".
Ma dalle loro bocche escono frasi del tipo: "Ah lo farei io ma mi viene sempre malissimo", "Raga mi dispiace ma il caffè è una cosa che non ho mai fatto", "Pensate che una volta ho fatto il caffè e tutti coloro che l'hanno bevuto sono morti nei giorni successivi nello stesso ordine in cui hanno bevuto"
Ma ecco che un eroe, spingendo la sedia all'indietro per potersi sollevare da quel piattume cerebrale, domanda con sicurezza:"Tostatura arabica o robusta?".
Da oggi, con il nostro how-to, quell'eroe potresti essere proprio tu.


Ma ora freniamo l'eccitazione e cerchiamo di capire come cazzo si fa un caffè.

Nome Ricetta: Un semplicissimo e stupidissimo caffè
Categoria: Bevanda (tra le più stupide da preparare)
Tempo di Preparazione: 30 secondi
Tempo di Cottura: 5 minuti
Difficoltà: Probabilmente pure un ebete sarebbe in grado


Innanzitutto vediamo cosa ci occorre:

  • Caffettiera Moka
  • Polvere di caffè
  • Zucchero q.b.
  • Cucchiaino (per girare lo zucchero)
  • Contenitori per il prodotto pronto (LE TAZZINE)
  • Acqua
  • Presine (Se non volete correre il rischio di gravi ustioni)

Cominciamo:

La Moka è un ritrovato dell'ingegneria moderna. Nonostante il suo aspetto sobrio e slanciato, se oserete svitarla, vi accorgerete che al suo interno è ricca di componenti.

Caldaia dell’acqua
Caldaia dell’acqua

Bricco
Bricco

Filtro
Filtro


Ora a chi non è mai capitato, dopo aver inserito la polvere di caffè nel filtro e messo la caffettiera sul fuoco, di ritrovarsi un incendio nella cucina con tanto di pompieri al seguito?
Il 99,99% delle volte il problema si trova nella Caldaia dell'acqua. Si, esatto cari amici, per fare il caffè ci vuole L'ACQUA. Altrimenti perchè si chiamerebbe "Caldaia dell'acqua" se non ci volesse l'acqua?
A proposito del prezioso liquido, una domanda che arrovella i migliori cervelli dell'umanità da migliaia di anni è :"Quanta acqua ci vuole nella caldaia dell'acqua?".
Non è semplice rispondere a questa domanda, ma ci proveremo.
Se la riempite troppo, quando immergete il filtro vedrete l'acqua risalire dallo stesso con grave pericolo di annacquare la preziosa miscela. Se ne mettete poca rischiate di veder fuoriuscire dal beccuccio della Moka un budino di caffè.
Ma analizziamo più a fondo la Caldaia. Al suo interno, circa a 3/4 della sua altezza, c'è una valvola di sicurezza per la pressione. Aggiungete l'acqua fino a raggiungere quella benedetta valvola e state a posto.
Riempire la caldaia fino al livello della valvola di sicurezza
Ora viene la parte più divertente, ma anche la più complicata, riempire il filtro con l'amata e profumata polvere. Qui dovrete avere una mano da chirurgo. Si perchè immergere il cucchiaino nel contenitore del caffè per riempire il filtro potrebbe causare la perdita di migliaia di piccoli granelli, che si andrebbero ad insinuare nelle più insidiose intercapedini presenti sul vostro piano da lavoro. Siate quindi molto cauti e appuratevi di riempire generosamente il filtro.
Immaginatevi la scena, siete li che osservate il bricco della Moka appositamente lasciato aperto per poter cogliere, fin dalla nascita, la sinuosa eruzione di fiotti di caffè nero bollente, fregandovi le mani come per stemperare una sovra-eccitazione. Dopo ben 10 minuti di attesa l'unica cosa che vedete fuoriuscire è un misero fiotto avente il peso specifico del piombo.
Bene, il 99,99% dei casi questo succedere perchè avete commesso l'orribile errore di pressare la polvere di caffè nel filtro. Quindi da oggi, nel vademecum del perfetto ebete, oltre a regole del tipo "Lavarsi le mani prima di mangiare" e "Guardare a sinistra e destra prima di attraversare la strada", aggiungete "MAI PRESSARE IL CAFFE' NELLA MOKA".

Perfetto, il più è fatto, siamo quasi pronti per gustare una perfetta "tazzulella e cafè". Stringete con vigore il Bricco sulla Caldaia e siamo pronti a mettere sul fuoco.
Lo so che i più sempliciotti di voi penseranno "Eh eh, ora metto la caffettiera sul fornello più grande, con la fiamma al massimo, in modo che il caffè esce prima".
Permettetemi di dissentire. Il caffè va messo su fuoco lento in modo che l'acqua risalga lentamente e possa prendere tutte le proprietà della miscela.

Dopo qualche minuto di trepidante attesa potrete vedere la più appagante delle scene, un flusso continuo e costante di liquido nero fuoriuscire dal beccuccio della Moka.
Appena il caffè comincia ad uscire, alzare immediatamente il coperchio

Perfetto, siamo giunti alla fine di questa difficile e pericolosa operazione. Restano soltanto due cose da fare, versare il caffè nelle tazzine e ZUCCHERARLO.
I soliti sempliciotti, scrutando sul piano di lavoro due barattoli contenenti una polvere bianca, penseranno :" Conterranno entrambi la stessa cosa".
Il mio compito, in questo post, è avvisarvi che in cucina, oltre allo zucchero, potrebbe trovarsi anche la sua antitesi: IL SALE.
I produttori di contenitori, dopo anni e anni di studi, hanno partorito l'idea vincente per permettere a noi poveri sempliciotti, di distinguerne il contenuto: L'ETICHETTA. L'idea è semplice ma al contempo geniale, indicare su ciascun contenitore il suo contenuto. Ed in questo modo se sul barattolo trovate scritto ZUCCHERO siete sulla strada giusta.
Ora i più attenti di voi si domanderanno:" E SE NON C'E' NESSUNA ETICHETTA?". Si lo so, in quel caso la tentazione di darsi per vinti è forte ma forse, se siamo fortunati, c'è ancora una speranza : LE PAPILLE GUSTATIVE. Prendete un poco di polvere bianca e portatela sulla punta della lingua, se sentite un distinto sapore dolce siete a cavallo, E' ZUCCHERO.

Dopo aver versato il caffè nelle tazzine e zuccherato non vi resta che servirlo. Porgete la tazzina fumante ad ogni commensale, quindi sedetevi al vostro posto con la vostra tazzina. Assicuratevi di essere l'ultimo a bere. In questo modo potrete nascondere dietro la tazzina il sorriso di compiacimento dettato dai tanti apprezzamenti per il vostro operato (la modestia è sempre un pregio).

Alla prossima amici sempliciotti

7 commenti:

  1. si ma l'acqua deve superare la valvola o deve stare subito sotto?

    RispondiElimina
  2. Ti insegno un trucco da vero sempliciotto. Riempi l'acqua fino a superare la valvola, quindi immergi il filtro. Se l'acqua straborda stai sbagliando. Svuota l'acqua di pochissimo e ripeti l'operazione fin quando il filtro, entrando nella caldaia, non provoca più l'esondazione

    RispondiElimina
  3. troppo tardi o combinato un macello ma grazie siete fantastici

    RispondiElimina
  4. Mi permetto di precisare ciò che volte e' capitato... Ia guarnizione!!.. Questa semplice ma fondamentale gommina... Se si deforma tanto da espandersi e da non rientrare nell' apposito spazio.Lei come risolve il problema? Grazie! Micetta83 in difficoltà

    RispondiElimina
  5. Ovviamente non ho quella di ricambio.. E sono troppo sbronza per decidere di scendere e andarla a comprare!Grazie ancora..

    RispondiElimina
  6. Cara micetta83, considerando l'estrema difficoltà della problematica e la tua non ottimale condizione psicofisica, stupisci tutti servendo un bel tè.

    RispondiElimina
  7. Certamente si'!!.. Nessuno noterà mai la differenza!!... Cmq un consiglio a riguardo ci sarebbe: tagliare un segmento o meglio un arco tanto quanto necessario per richiudere " cerchio".. Risultera' certo meno interessante di quello che fu' di Giotto.... Mha!!!.. Il risultato gioverà cmq.. L' importante e' sostituirlo l' indomani.. Non appena le condizioni psicofisiche torneranno alla " normalità ".. O quasi.

    RispondiElimina